La situazione sanitaria in Etiopia ha fatto significativi progressi negli ultimi decenni, ma rimane ancora una sfida importante per il paese. Sebbene siano stati compiuti passi avanti nel miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari, la qualità dell’assistenza e la distribuzione delle risorse continuano a variare, soprattutto nelle aree rurali. Le malattie infettive, come la malaria, la tubercolosi e l’HIV/AIDS, restano problematiche prevalenti, mentre le malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari e il diabete, stanno aumentando.



Nelle zone rurali dell’Etiopia, come i villaggi di Wolliso e Fullasa, la situazione sanitaria presenta sfide particolarmente complesse. Queste aree, purtroppo, soffrono di un accesso limitato ai servizi sanitari di base, che possono essere difficili da raggiungere a causa delle distanze, delle infrastrutture carenti e delle difficoltà logistiche. Sebbene siano stati fatti alcuni progressi nel miglioramento dell’assistenza sanitaria nelle zone rurali, rimangono molte lacune da colmare.
La presenza di strutture sanitarie come cliniche e centri di salute è spesso insufficiente per far fronte alle esigenze della popolazione locale. Molti villaggi non hanno ospedali veri e propri, e gli abitanti sono costretti a percorrere lunghe distanze per raggiungere i centri urbani, dove i servizi sanitari sono più sviluppati.
Le malattie infettive, come la malaria, le infezioni respiratorie acute e le malattie gastrointestinali, sono ancora molto comuni in queste zone. La carenza di educazione sanitaria e la difficoltà nell’accesso a farmaci essenziali, per non parlare di una mancanza generale di igiene, aggravano ulteriormente la situazione. Inoltre, la maternità rappresenta un altro settore critico: le donne in gravidanza e i neonati nelle aree rurali sono esposti a rischi più elevati a causa della mancanza di assistenza pre e post parto adeguata, e molte gravidanze non vengono monitorate regolarmente.



Eco d’Africa si è presa l’impegno, ormai da anni, di aiutare la clinica di Fullasa, dove tiene particolare attenzione alla mortalità prenatale, e la clinica di Wolliso dove invece si sta impegnando per la realizzazione di un laboratorio odontotecnico.