Progetto Donna

In Etiopia le donne studiano, lavorano e si prendono cura della propria famiglia: l’impatto che hanno è enorme, dunque, non solo nella loro casa, ma nella società stessa. Ancora troppo spesso, però, vengono marginalizzate e discriminate, vittime di un maschilismo che vorrebbe annullarle. Per questo il nostro impegno è costante e capillare, e raggiunge situazioni molto diverse tra loro, marche hanno un denominatore comune: donne che aspirano a una vita migliore per loro e per le loro famiglie.

La signora Shitu, malata di AIDS, è stata abbandonata da suo marito, che non poteva sopportare il fatto di avere tre dei cinque figli a loro volta malati.

Purtroppo, in Etiopia il tasso di mortalità femminile nei soggetti malati di AIDS è molto elevato: questa condizione, infatti, richiederebbe dei periodi di riposo che, tuttavia, le donne come Shitu, che si fanno carico della loro famiglia, non possono permettersi.

Eco d’Africa vuole dare la possibilità a Shitu e ai suoi figli di avvedere a delle medicine in Etiopia sono difficilmente reperibili, ma che possono migliorare il loro tenore di vita.

Martha è nata e cresciuta in una famiglia musulmana, si è sposata, ma lei e suo marito non sono riusciti ad avere figli: la loro cultura addossa la colpa sulle donne che non possono diventare madri, e, per questo motivo, è stata abbandonata da tutti.

Ha trovato rifugio in un convento, dove i frati cappuccini le hanno dato un posto dove stare e un lavoretto con cui sostenere, e l’hanno accompagnata verso la conversione alla fede cattolica. Nonostante le fatiche di una vita, a Martha non è stato possibile mettere da parte una somma di denaro sufficiente a costruire una casa tutta per sé, perché, con i suoi risparmi, ha aiutato suo nipote, che lei vede come un figlio.

Attualmente, Eco d’Africa, con l’aiuto dei frati cappuccini, sta raccogliendo i fondi per permettere di avviare i lavori per una casa in cui Martha possa ritirarsi a vivere la sua pensione in modo dignitoso.

Maregua è una ragazzina di 14 anni, che si prende cura dei quattro fratelli minori dopo essere rimasti orfani di entrambi i genitori. A Emdibir non ci sono parenti che possono aiutarla, e l’unico modo che ha per racimolare qualche soldo è andare, dopo scuola, al mercato a vendere i pomodori e le cipolle che coltiva. Quando non riesce a guadagnare abbastanza da mettere qualcosa in tavola, la aiuta il suo vicinato, facendole svolgere qualche lavoretto in cambio di un pasto.

Il supporto della comunità è sicuramente importante, ma noi di Eco d’Africa vogliamo dare un aiuto costante e sicuro a Maregua e ai suoi fratelli, affinché cessino di vivere nell’incertezza.

Mistery ha il mistero nel nome: non si sa chi sia suo padre, che non l’ha mai riconosciuta, e sua mamma Salam è una ragazza madre con due figlie. Purtroppo Salam non può permettersi di sostenere le spese scolastiche, ma il sogno di Mistery è proprio quello di proseguire con gli studi, e noi vogliamo permetterle di realizzarlo.

Dalla collaborazione con “Maison Tahité – Officine Creative Profumi” nasce un progetto che coinvolge le donne di Dakuna che vengono da situazioni familiari complesse e non sono mai state avviate ad un mestiere.

Questo progetto ha permesso a donne di tutte le età di prendere parte, per la prima volta, a lezioni di cucito e di lavorazione delle fibre. Noi crediamo nell’emancipazione femminile passi anche dall’indipendenza economica, e questo è alla base del Progetto Donna:

I frutti del lavoro delle donne di Dakuna si vedono nelle etichette che hanno realizzato per impreziosire ben 400 shopper di tessuto. Per maggiori informazioni e su come sostenere il progetto visitate il sito www.maisontahite.com

Sappiamo che la strada verso la parità di genere, soprattutto in paesi come l’Etiopia, è ancora lunga e tortuosa, ma questo ci motiva ancora di più a mettercela tutta per sostenere queste donne, con dei gesti piccoli ma che fanno davvero la differenza.

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