In Etiopia, in particolare nel villaggio di Fullasa, l’approvvigionamento di acqua rappresenta una delle sfide più gravi per la comunità. La geologia del terreno non consente la costruzione di pozzi, in quanto mancano le falde acquifere sotto la superficie. Per questa ragione, la maggior parte delle famiglie è costretta a raccogliere l’acqua da fonti superficiali, come i canali di scolo, oppure a percorrere lunghi tratti di strada per raggiungere i fiumi o i laghi più vicini.
Tuttavia, queste soluzioni non sono affatto affidabili dal punto di vista igienico e portano inevitabilmente a gravi problemi per la salute delle persone. L’acqua proveniente dai canali di scolo, infatti, è spesso contaminata da rifiuti e sostanze nocive, aumentando significativamente il rischio di infezioni e malattie, tra cui diarrea, colera e altre patologie gastrointestinali.



Sono principalmente i bambini e le donne a essere coinvolti in questo arduo processo di approvvigionamento dell’acqua. Infatti, i bambini sono spesso chiamati a compiere il faticoso compito di raccogliere l’acqua, a volte a rischio della loro sicurezza e della loro salute. Questo lavoro può essere estremamente pesante, in particolare quando le fonti d’acqua sono distanti o difficili da raggiungere.
Ma questo tipo di raccolta, basata sull’uso di canali di scolo o sull’estrazione di acqua da fiumi e laghi superficiali, è certamente inaffidabile dal punto di vista igienico. L’acqua che proviene da queste fonti è frequentemente contaminata da batteri, virus, agenti patogeni e sostanze inquinanti provenienti da rifiuti domestici, agricoli e industriali. Questo rende l’acqua estremamente pericolosa da consumare, poiché l’ingestione può portare facilmente a infezioni e malattie infettive che minacciano gravemente la salute della popolazione.



Inoltre, la contaminazione può essere invisibile ad occhio nudo, aumentando il rischio di esposizione a malattie per le persone che non hanno altra scelta che utilizzare quest’acqua per bere, cucinare o fare il bucato. In questo contesto, la salute delle persone è messa seriamente a rischio, e i più vulnerabili, come i bambini, sono i primi a soffrire le conseguenze di questa situazione precaria.

Eco d’Africa si è preoccupata di installare un grande serbatoio che permette la raccolta dell’acqua piovana e conservarla. Anche se non rappresenta la condizione igienicamente migliore, è certamente migliore delle altre opzioni e rende la vita della popolazione più facile, essendo questo raggiungibile da tutti coloro che vivono nella zona.